Blind Hug, Stories

Parte diciottesima

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Man mano che ci si avvicina all’estate i giorni diventano lunghi. Ad aprile inoltrato, Reld deve affidarsi ad un orologio da polso per non perdersi temporalmente: il sole è testardo a tramontare e le luci dorate illuminano le sette di sera come fossero un pomeriggio estivo.
Durante quel sabato, ne approfitta per completare la commissione richiesta dal direttore scolastico e il murale del libro prende forma, con le sue ombre, le sue ventitrè tonalità di giallo e il chiarore dei colori.
Il ragazzo si ferma e si gira verso il panorama dei ciliegi, da tempo svestitisi dei loro colori rosei.
Sono già tre o quattro settimane che Theva è sotto la sua ala. Una settimana fa, il loro primo rapporto carnale. Tre sessioni di processo e quel ragazzo di Narevanne è rimasto sfuggente.
Ma non lo era quando voleva avere tutto per se il mio fiore!
Stringe la mano a pugno e tira un colpo al barattolo del rosa, che per dispetto cede. Le dita sono completamente glassate di colore e colano dappertutto. Continue reading “Parte diciottesima”

Blind Hug, Stories

Parte diciasettesima

img_40101Reld cammina a passi lentissimi, mentre si lascia alle spalle il supermercato e taglia per gli isolati in ricostruzione. Nei punti che i lampioni non rischiarano, il ragazzo appare come un demone d’ombra, accompagnato dai cani randagi che gli sono fedeli. Anche stavolta hanno ricevuto il loro cibo e ringraziano non abbandonando la volontà di proteggere il ragazzo.
Alla stazione ferroviaria, Reld incontra il collega della panetteria. Stanno i due uno opposto all’altro, separati da due dei numerosi binari. Uno va in periferia, l’altro in direzione del centro. Continue reading “Parte diciasettesima”

Blind Hug, Stories

Parte sedicesima

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Reld non ha mai mangiato così tanto in una volta sola. Il tavolo imbandito con pietanze orientali portate dal fattorino, riesce al limite a non strabordare.
Ma soprattutto, non ha mai visto Theva così affamata. Si sorprende di come quel corpicino possa metabolizzare porzioni piene fino all’orlo; lui, con fatica, riesce a far centrare un quarto di quello che mangia il suo fiore leggiadro.
O meglio dire adesso, una pianta carnivora. Una pianta carnivora piccola, carina e che arrossa facilmente. Continue reading “Parte sedicesima”

Pezzi di Cielo, Stories

Pezzi di Cielo

Io sono sogno.
Io sono luce.
Io sono… il Pittore di Stelle.
Da quando ricordo di me stesso, ho avuto l’occasione di creare occasioni per tutti, ogni volta. Per loro sono un piccolo dio pronto a proteggerli con la luce. Ho fatto questo, lo faccio, lo farò, con tutta la pazienza che mi ci vuole per sopportare senza pretese piccole paure quasi infantili.
Per esempio: la paura del buio. Per molti è una paura che rende inadatti ad ogni via della vita. Perfino gli angeli, alcuni burloni, altri compiacenti al loro lavoro, parlano del buio come qualcosa che controlliamo quando siamo maturi perché non ci appare più come il mostro deforme che vedevamo da piccoli.
Eppure, quando guardo Gaia, essa è macchiata dalle ragnatele di luci elettriche, che le città umane cospargono come fossero fruste per tagliare il nero dell’oscurità. Tutta quella razza, ha una paura atavica del buio.
Scusate, divago sempre troppo quando mi prende uno dei miei momenti di autobiografica celestiale.
Io sono il Pittore di Stelle, come tale, devo proteggere e guardare dalle paure più semplici, ma che possono dare un peso enorme. Continue reading “Pezzi di Cielo”

Updates and news

Pezzi di Cielo

Sul blog Tumblr “Writing Prompts” è possibile trovare tutta una serie di spunti che possono essere un’ottima ode alla fantasia per scrittori del weekend come me. Uno spunto particolarmente interessante risulta il seguente.

http://writing-prompt-s.tumblr.com/post/148166864624/your-tumblr-username-decides-your-profession-how

Il tuo username Tumblr decide la tua professione. Come è il tuo primo giorno di lavoro?

Ben. Ho deciso di farci su una storia breve che si chiama proprio Pezzi di Cielo, dopo che ho effettuato, sempre su Tumblr, un piccolo tentativo.

Nella speranza della fantasia, pongo me stesso.

Blind Hug, Stories

Parte quindicesima

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La pioggia, ultimamente ridottasi ad un picchiettio insistente e leggero, si ritira completamente quando i lampioni, stelle elettriche obese, illuminano a giorno le strade.
Theva e Reld stanno accoccolati l’una nell’altro sul sedile posteriore della piccola automobile di Glisia, tenendosi le mani. La promenade che affianca il lago del parco naturalistico della Città è un portale verso il quartiere aziendale; ben presto sono affondati nella luce bianca dei led che schiariscono palazzi di cristallo poliedrico. Continue reading “Parte quindicesima”

Blind Hug, Stories

Parte quattordicesima

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La mattina arriva portando qualche pezza di sereno fra le nuvole. Il freddo è pungente rispetto al solito e Reld, mattiniero per via della richiesta artistica, si fa strada fra le studentesse che sembrano ninfe chiassose.
Manca mezz’ora alle otto, quando iniziano le lezioni, questo permette a Theva di seguire fedele i passi del ragazzo, arrivando nei pressi del futuro laboratorio.
La fermezza di lei è chiara quando vuole capire un disegno, anche senza la vista, non staccandosi da Reld nemmeno sotto la minaccia di pettegolezzi fra le compagne di scuola. Continue reading “Parte quattordicesima”

Xau ma cosa mai scrivi!

Fantagiornale presenta…

Blue Whale. Dialogo interspecie.

L’unione marina dei cetacei in subbuglio. Il portavoce mondiale, la balena Testa d’Onda, dichiara “Oramai acqua da tutte le parti, la razza umana è in alto mare”.

Testa d’Onda, assieme al segretario del nord atlantico, attualmente il capodoglio Johas Bluedeep “Coda Saettante” McLosad, si sono riuniti al largo delle coste islandesi per parlare fra pesce e pesce (seppur siano mammiferi) dell’allarmante concorso di morte che secondo loro pone in grave pericolo la razza umana. Secondo loro, il famigerato Blue Whale rappresenta un’idea malata con cui l’uomo, oramai ombra della terra su cui vive, si non-evolve.
Testa d’Onda ha gorgogliato con preoccupazione le parole secondo cui la razza umana, in alto mare da generazioni, oltre a cacciare delfini e balene per le loro carni, oramai usi il nome delle loro specie per un concorso che ha come funzione finale la morte. Il consiglio dei delfini approva l’altisonante dialogo con stridii ultrasonici e applausi di pinne.
Secondo il governatore dell’Antartide, la grande balena blu Nehadi VI di Stella, Testa d’Onda ha dato “lodevole brillantezza, mantenendo aria fresca anche mille passi sott’acqua. Non gli posso dare torto, non sono lontano dai problemi dei cetacei e non posso che esprimere tremenda solitudine verso la razza umana. In passato da levante venivano navi a cacciarci, e perfino la confederazione degli squali ha implorato il nostro aiuto, perché erano fatti a pezzi“.
I grandi squali bianchi, in pace, diverranno alleati delle balene “Saremo con loro, una cosa è vivere nel ciclo della natura, un’altro è andare a cercarsela come gli umani.”
Le Orche battono in ritirata, le balene della California mandano cordogli e forniture di krill come regalo.

Blind Hug, Stories

Blind hug: parte tredicesima

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Theva si stringe nelle spalle come a volersi rimpicciolire. Sa solo di essere avvolta in un abbraccio e di essere protetta senza indugio.
Il suo Riccio non è mai stato così caldo e questo mitiga la sensazione febbrile portata con la pioggia. Il letto piccolo basta per farli centrare tutti e due, protetti in un guscio di coccole. Continue reading “Blind hug: parte tredicesima”