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Concept for Theva and Reld

🇬🇧 After another pause, finally a concept in which I was able to fit Theva and Reld together. I have to let me through the Inktober hype to have some inspiration and a good cup of tea.

Good time to bring between the fingers a pencil and some shaders.

I can cheer me up to retake work on the illustrated novel, after a commission thoroughly prepared since August was cancelled because the commissioner felt a brexit-esque smell in the air.

Still few weeks to prepare the new blog with the movement of all stories (basically what is remaining here) and leaving this as a bilingual information point and request portal.

🇮🇹 Dopo un’altra pausa, finalmente un concetto in cui sono riuscito a far centrare sia Theva che Reld. Per farlo mi sono dovuto lasciare al flusso dell’Inktober che permea tutto e accompagnarmi ad una buona tazza di tè. Buon tempo per avere fra le dita una matita e alcuni pennini da inchiostro.

Posso gioviarmi nel rimettere mano sul romanzo di Blind Hug, soprattutto per riprendermi da una commissione preparata con perizia da agosto e cancellata dal richiedente per paura dell’odore di Brexit nell’aria.

Ancora qualche settimana per spostare i racconti (le poche cose che mi sono rimaste) e stabilizzare questo blog come puro portale informativo bilingue.

Blind Hug, Stories

Parte diciannovesima

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La profonda ferita che il ragazzo ha ricevuto lo ha portato ad essere internato in ospedale per una manciata di giorni a necessità di accertamenti, per questo la mattina successiva trasferito nel reparto di medicina acuta, in una stanza a tre letti la cui finestra si apre sul panorama frastagliato della città.
Una cosa ben osservata da Glisia risulta che Reld è completamente solo, letteralmente.
Il suo cellulare ha memorizzato non più di una decina di contatti, lei e sua figlia inclusi.
Le uniche visite che riceve sono da parte di lei e di Theva. Continue reading “Parte diciannovesima”

Blind Hug, Stories

Parte quattordicesima

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La mattina arriva portando qualche pezza di sereno fra le nuvole. Il freddo è pungente rispetto al solito e Reld, mattiniero per via della richiesta artistica, si fa strada fra le studentesse che sembrano ninfe chiassose.
Manca mezz’ora alle otto, quando iniziano le lezioni, questo permette a Theva di seguire fedele i passi del ragazzo, arrivando nei pressi del futuro laboratorio.
La fermezza di lei è chiara quando vuole capire un disegno, anche senza la vista, non staccandosi da Reld nemmeno sotto la minaccia di pettegolezzi fra le compagne di scuola. Continue reading “Parte quattordicesima”

Blind Hug, Stories

Blind hug: parte tredicesima

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Theva si stringe nelle spalle come a volersi rimpicciolire. Sa solo di essere avvolta in un abbraccio e di essere protetta senza indugio.
Il suo Riccio non è mai stato così caldo e questo mitiga la sensazione febbrile portata con la pioggia. Il letto piccolo basta per farli centrare tutti e due, protetti in un guscio di coccole. Continue reading “Blind hug: parte tredicesima”

Blind Hug, Stories

Blind hug: parte dodicesima

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Col trascorrere delle ore, il cielo diventa ancor più burbero e ben presto le ampie finestre che dividono le ore di lezione dal resto del mondo iniziano a bagnarsi di gocce sempre più fitte. La mattina si deve scostare per lasciar strada a un muro si nubi che toglie respiro al sole.
Reld è impregnato dell’odore di polvere e di farina, dopo due ore senza sosta di scarico merci. Ha lavorato a ritmo serrato assieme a tre colleghi, in quanto il camion, già in ritardo per via del traffico cittadino, ha i minuti contati per la partenza verso un’altro centro commerciale. Continue reading “Blind hug: parte dodicesima”

Blind Hug, Stories

Blind Hug: parte decima

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Reld usa la domenica del cielo variabile per rilassarsi e dipingere.
Per la prima volta dopo molto tempo, riesce a sentirsi in pace con se stesso. Theva sta bene, l’indomani ha un lavoro artistico e come premio per il lavoro al supermercato, presenta il lunedì mattina un’ora in meno a paritá di paga per le prossime tre settimane. Una coincidenza che gli permette tempo per la richiesta del direttore scolastico relativo al giorno seguente.
In mezzo a questo spettro di sensazioni, può solo confidare nel capire quando poter contattare Theva. Continue reading “Blind Hug: parte decima”

Blind Hug, Stories

Blind hug: parte nona

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La storia della famiglia Nasli non è molto dissimile da quella di chi ha continuato malgrado i binari della vita siano storti e con uno scartamento molto variabile.
Theva nasce in una cittadina del cantone di Hijeni, nella federazione delle Alpi e delle Pianure, quando oramai suo padre era scomparso nel nulla. É così cresciuta solo dalla madre, che descrive il proprio uomo come il più tipico dei codardi scappato appena ha ricevuto notizia di avere una figlia.
Riordinate idee e convinzioni, la famiglia a due membri si è stabilità nella Città e col tempo si sono abituate a vedere finestre al posto di nuvole, macchine al posto di grilli e lampioni come stelle. Continue reading “Blind hug: parte nona”

Blind Hug, Stories

Blind hug: parte ottava

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Reld, senza sapere nemmeno lui come, arriva in meno di mezz’ora al ristorante. Deve letteralmente sbraitare contro due aristocratici della zona per farsi spiegare dove si trovi il locale.
– Buongiorno signore, desiderate? -, fa il cameriere in smoking all’ingresso curato in ogni dettaglio.
– Trovare quel pezzente –
– Signore? –
– I bagni –
Il cameriere ha tante domande sul ragazzo, ma lo vede così turbato da non poter far altro che indicargli il bagno.
– In fondo a destra –
Reld si tuffa nel salone, sotto lo sguardo sbigottito di tutti e si precipita nel bagno delle donne. Con un calcio apre la porta, vedendo che è chiusa a chiave, scardinandola. Glisia gira la testa e intravede il figuro, la signora che è con lei sputa il vino appena sorseggiato come una fontana storta. Continue reading “Blind hug: parte ottava”

Blind Hug

Blind hug: parte sesta

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Theva si mette in punta di piedi.
– Per favore, fai come hai fatto nel negozio… So che é una cosa scema e questa é la terza volta che ci vediamo… Ma… –
Reld spalanca gli occhi a essergli chiesto di fare un quasi-bacio come quello fatto almeno un’ora prima.
Poggia la mano sulla spalla della ragazza, dolcemente, sente vagamente il battito accellerato che pulsa lungo quel collo sottile. Poggia le labbra su quelle morbide e un po’ carnose di quel fiore candido. Continue reading “Blind hug: parte sesta”